I «mercati esteri strategici» per la Puglia sono soprattutto Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Stati Uniti d’America, insieme con la Polonia e i Paesi Bassi.
Nel rapporto dell’Osservatorio del Turismo regionale appena redatto viene definita «straordinaria» la crescita dell’incoming dall’estero che si attesta sul +13% (negli anni precedenti l’incremento è stato tra l’8-10%). Nel complesso il 2016 ha visto crescere i mercati dell’Europa dell’Est, insieme a Cina, Corea del Sud, Australia e Argentina. In «netta ripresa» il turismo dalla Spagna «dovuto anche al doppio collegamento da Bari e Brindisi per Barcellona». In Puglia, dunque, il tasso di internazionalizzazione sale dal 21,8% del 2015 al 23,2% del 2016 che è stato caratterizzato anche da un andamento positivo dei mesi invernali e di giugno. Gargano e Salento continuano a essere le aree turistiche dominanti (insieme rappresentano il 57% dell’incoming regionale e il 68% dei pernottamenti). La percentuale più alta di crescita del 2016 spetta a Bari e le zone costiere in cui arrivi e presenze sono aumentati del 12% e 14%. Dal rapporto dell’Osservatorio emerge che l’offerta ricettiva «è aumentata del 9,7%» nei primi dieci mesi del 2016, in particolare l’offerta ‘luxury’.